公演によせて(マルコ・ロンバルド(ボローニャ市評議員))

In questi ultimi anni, i rapporti di amicizia tra il Comune di Bologna ed il Giappone sono stati consolidati e rafforzati sulla via della cooperazione internazionale, in virtù dell’intensa attività svolta dalla NPO Tokyo Soteria e dal progetto di “Arte e Salute”.

Il viaggio svolto nel 2018 mi ha consentito di entrare in contatto con le amministrazioni della città di Nagoya, Hamamatsu ed Itabashi, con alcune delle quali già esistevano rapporti di collaborazione con il Comune di Bologna; ho avuto modo di avere proficue conversazioni ed occasioni di confronto con l’Università degli Studi stranieri di Tokyo, la Nippon Foundation, l’Ambasciata ed il Consolato italiano in Giappone, l’Istituto di Cultura italiana.

Quel viaggio istituzionale è stata per me l’occasione per conoscere talune meravigliose realtà del Giappone ed anche per riflettere sull’importanza della Legge Basaglia, oltre i confini italiani.

La Legge Basaglia (1978) è stata una rivoluzione etica e culturale (prima ancora che normativa) che ha cambiato per sempre il modello psichiatrico, costituendo un unicum nel panorama internazionale, che ancora oggi attrae interesse ed attenzione in tutto il mondo. Non si tratta di una conquista acquisita una volta per tutte, quanto piuttosto di una battaglia di civiltà che va combattuta, giorno per giorno, contro lo stigma e la discriminazione nei confronti delle persone con disturbi psichiatrici.

Il tema non è soltanto la chiusura degli ospedali psichiatrici, ma la costruzione di una rete di servizi territoriali per la salute mentale che parta dai bisogni di cura delle persone e che sia integrata nei servizi socio-sanitari, con il coinvolgimento di medici, infermieri, esperti, familiari, istituzioni, cooperative, associazioni e ONG.

In questo contesto, “Marat-Sade” è uno spettacolo che commuove e fa riflettere: un progetto artistico che promuove una transizione etica per l’inclusione sociale e lavorativa di persone con disturbi psichiatrici.

Il teatro riesce con la sua magia a capovolgere il punto di vista, con gli attori che diventano sul palco interpreti di una pazza idea rivoluzionaria, in un sogno di libertà, uguaglianza e fraternità, mentre il pubblico viene prima “incatenato” nei suoi pregiudizi e nelle sue paure e poi “liberato” dagli attori stessi nell’atto finale.

“Matti sì, ma schiavi no. Vogliamo intera la libertà”.

La grande manifestazione di empatia e di interesse da parte del popolo giapponese per “Arte e Salute” è il segno di attenzione ed interesse verso l’argomento, affrontando con delicatezza il tema delle paure e della diversità. Credo che sia del tutto normale per ogni essere umano avere paura. La paura non va eliminata; va governata. Noi siamo abituati a pensare che ad ogni domanda esista una o più possibili risposte e che ad ogni problema esista uno o più possibili soluzioni. Ma la pandemia che stiamo affrontando ci ricorda nuovamente quanto sia fragile il genere umano. Ci sono problemi che non hanno una soluzione. A volte, governare un problema è più importante che avere una soluzione. Noi siamo abituati a pensare che ogni malattia possa essere risolta con la medicina e la scienza medica. Ma ci sono malattie che non si risolvono solo con le medicine. Quando ci troviamo di fronte a malattie non curabili dalle medicine, costruiamo muri per trovare una soluzione alle nostre paure. Ci rassicura pensare così che non sia un problema nostro, ma semmai sia un problema degli altri: dei medici, degli infermieri, degli psichiatri, dei familiari dei malati mentali. In tutto questo non ci rendiamo conto che ogni muro finisce per imprigionarci nelle nostre paure. Crediamo che gli ospedali psichiatrici possano aiutarci ad allontanare le nostre paure, ma non ci rendiamo conto che, così facendo, ci imprigionano perché creano separazione. È invece nell’integrazione delle persone che hanno bisogno di cura che impariamo a crescere con le nostre paure ed impariamo a governarle.

Tutte le storie, prima o poi, finiscono con un punto. Il percorso di “Arte e salute” è uno di quei viaggi interiori, nella profondità dell’animo umano, che ci conclude con una virgola, non con un punto. Apre nuovi spazi che meritano di essere esplorati.

È stato per me un dono prezioso accompagnare la delegazione italiana in Giappone e mi auguro che nei prossimi anni ci sarà modo di ricambiare l’ospitalità ricevuta nella nostra comunità.

La Città di Bologna nel 2021 ha ottenuto il prestigioso riconoscimento dei “portici” come patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. I portici non sono solo un elemento architettonico; sono un elemento identitario che serve ad abbracciare le persone, a prescindere dalla propria condizione sociale e economica, dentro un destino comune.

Il percorso di “Arte e Salute” ha costituito parte integrante di “Bologna oltre le Barriere”, un percorso amministrativo e culturale per rimuovere le barriere fisiche della città e superare le barriere interiori dei nostri pregiudizi. Un percorso di crescita che ha coinvolto tutti, disabili e non, e che non si è fermato nemmeno durante la pandemia, ma ci ha costretti a rimodulare la partecipazione, attraverso laboratori digitali.

La lezione più grande che dovremmo trarre dalla pandemia sanitaria del Covid-19 è che, così come nessuno Stato è un’isola e siamo tutti interdipendenti e collegati tra noi, così anche come essere umani, nessuno si salva da solo e solo insieme si superano le difficoltà e si può tornare a crescere.

Il nostro compito non è quello di far sì che le persone con disturbi psichiatrici diventino “normali”: il nostro compito è liberare il loro talento ed il loro potenziale umano per aiutarle ad essere se stesse.

In fondo, siamo tutti accomunanti da un desiderio di libertà e dalla gioia di ripetere tutti insieme: “Se-no Yaramaika!”

Marco Lombardo
Assessore del Comune di Bologna con deleghe al Lavoro,
alle Attività produttive, alle Relazioni europee ed internazionali,
al Terzo settore ed all’Accessibilità

近年、ボローニャ市と日本の友好関係は、国際協力の道を歩み、強化されています。その背景には、NPO法人東京ソテリアの活発な活動とアルテ・エ・サルーテのプロジェクトがあります。

2018年の日本への訪問では、私も名古屋市、浜松市、板橋区と交流を図ることができました。この内いくつかは、すでにボローニャ市との協力関係を築いてきた自治体です。また、東京外国語大学、日本財団、在日イタリア大使館・領事館、イタリア文化会館とも、実りある対話、議論の機会を持つことができました。

この視察は私にとって、日本という大変すばらしい国を知り、またイタリアの国境を越えた場所でのバザーリア法の重要性について考える機会となりました。

バザーリア法(1978年)は、法として確立される以前から精神医学モデルに抜本的な変革をもたらしてきた、国際的にも類を見ない倫理文化革命で、今日でも世界中で関心と注目を集めています。精神疾患を持つ人々に対するスティグマや差別との戦いは、一朝一夕での制覇できるものではなく、日々続けなければならない文明との戦いと言えます。

求められるのは単に精神科病院を閉鎖していこうとすることではありません。医師、看護師、専門家、家族、施設、協同組合、協会、NGOなどが関与し、社会保健サービスに統合された形で治療ニーズに根ざした精神衛生のための地域サービスネットワークを構築することが必要です。

そうした中、『マラー/サド』という感動的で示唆に富む演劇作品は、精神障害者の社会、雇用面における包摂に向けた倫理的移行を促進する芸術プロジェクトとなっています。

通念を覆す演劇の魔法。俳優たちはステージ上で、自由、平等、友愛という夢の中を生きる狂おしい革命的な発想の解釈者となり、初めこそ偏見と恐怖という「鎖」につながれた観客も、最終的にはその俳優たちによって「解放」される、という図式がそこには生まれます。

“Matti sì ma schiavi no. Vogliamo intera la libertà”(狂人だけど奴隷ではない。完全な自由がほしい)

恐怖と多様性というテーマに繊細に向き合うアルテ・エ・サルーテに、日本の皆さんからは強い共感と関心をお示しいただきました。人間にとって恐れを抱くことは普通のことなのだろうと思います。しかし生まれた恐怖心は排除すべきものではない。統治すべきものです。人間は、どんな疑問にも答えがある、どんな問題にも解決策があると考えがちです。しかし今世界が直面しているパンデミックには、人類がいかに脆い存在であるかを改めて認識させられます。解決策のない問題もあり、解決することよりも統治することの方が重要となる問題もあります。どんな病気も医学や医療によって解決できるという考え方もしがちですが、薬だけでは解決できない病気もあります。医学では治らない病気に直面したとき、人は恐怖を解決するために壁を作ります。これは自分の問題ではなく、医師や看護師、精神科医、そして精神障害者の家族など、他の人たちの問題だと考えることで安心を得ようとします。ですが実際にはそうして壁を作ることで自分自身をますます恐怖の中に閉じ込めてしまっているのです。私たちは、精神科病院があることで恐怖が取り去られるものと思いがちですが、実際にはそれは分離を生む、私たち自身にとっての投獄行為です。ケアを必要とする人たちを統合し、恐怖とも共に過ごすことでこそ、私たちは成長し、恐怖心を統治することを学ぶのです。すべての物語には、遅かれ早かれいずれ終止符が打たれます。しかし人間の心の奥深くを行くアルテ・エ・サルーテの内省的な旅に終止符はありません。私たちの心には読点が打たれ、そこからまた追究すべき新たな世界が開かれていきます。

イタリア代表団と共に日本を訪れたことは、私にとって貴重な体験となりました。今後数年のうちに、今度は私たちの地域において、賜ったおもてなしへのお返しをさせていただける機会が巡ってくることを願っています。

2021年はボローニャ市の「ポルティコ(回廊)」が権威あるユネスコ世界遺産に登録されました。ポルティコは単なる建築要素ではなく、社会的・経済的地位にかかわらずあらゆる人々を運命共同体の中に受け入れる役割を果たすボローニャのアイデンティティです。

アルテ・エ・サルーテの取り組みは、ボローニャに存在する物理的な障壁を取り除き、偏見という内面的な障壁を克服するための行政的・文化的な取り組み“Bologna oltre le Barriere” の、欠かすことのできない構成要素となっています。 障がい者もそうでない人も含めて、すべての人が参加し、パンデミックの間も止まることなく、デジタルでの参加に形を変えながら進めてきた成長の道です。

新型コロナウィルス感染症によるパンデミックから私たちが学ぶべき最大の教訓は、どの国も孤島ではなく、相互に依存し合い、つながり合っているのだということでしょう。人間も一人では救われず、一緒にいてこそ困難を乗り越え、再び成長することができます。

私たちの仕事は、精神疾患を持つ人々を「普通」にすることではなく、彼らの才能や人間としての可能性を引き出し、彼らが彼ら自身でいられるように支援をすることです。
私たちは深いところで、自由への願望と、共に「せーの、やらまいか!」と叫ぶことのできる喜びで結ばれているのです。

マルコ・ロンバルド
ボローニャ市評議会議員
(労働、生産活動、欧州政策、国際関係、第三セクター<非営利・社会サービス>、アクセシビリティ特任)
翻訳:門谷彩香

 

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